Progetto fami lab impact
Laboratori Lab'Impact

Pubblicato 18 luglio 2022

Con Lab’Impact la Bassa Bresciana Orientale avvia laboratori per l’inclusione

di loredana bello

“Con il Piano Regionale Lab’Impact abbiamo offerto al territorio opportunità e servizi altrimenti non realizzabili: uno sportello di etnoclinica in due istituti scolastici, laboratori per l’inclusione in diverse classi degli Istituti comprensivi del territorio, laboratori e momenti di networking tra famiglie e associazioni presso i Punti di Comunità territoriali, due percorsi formativi multidisciplinari per operatori dei servizi e per insegnanti”. Gianpietro Pezzoli, referente del progetto Lab’Impact del Comune di Montichiari, capofila della rete territoriale, racconta i servizi sviluppati sul territorio grazie alla progettazione nell’ambito del Piano Regionale Lab’Impact del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI).

Quali sono le specificità del contesto territoriale nel quale operate?

Il territorio della Bassa Bresciana Orientale presenta un quadro di urbanizzazione tra l’ambiente rurale e periferico di città che evidenzia un mix di bisogni e necessità molto variegato. Tale mix comporta una richiesta complessa di politiche sociali e territoriali che devono fortemente intersecarsi. Con una popolazione totale di 66.719 abitanti, comprende sette comuni: Acquafredda, Calcinato, Calvisano, Carpenedolo, Montichiari, Remedello e Visano, di cui alcuni di dimensioni medio-grandi, fra cui Montichiari quale terzo comune per dimensioni in provincia e altri sotto i 1.500 abitanti (Remedello, Acquafredda, Visano). In termini di prospettiva dell’intervento sociale il territorio si caratterizza per un cospicuo lavoro promosso in questi anni di welfare di comunità, al fine di creare ed allargare la rete di presa in carico sociale che può essere di sostegno alle diverse vulnerabilità e fragilità dei cittadini.

Il Piano Regionale Lab’Impact ha favorito la presa in carico integrata?

Il piano di attività fortemente ancorato ad una dimensione di presa in carico multidisciplinare ha permesso non solo di favorire la presa in carico integrata di migranti sul territorio, ma anche di mettere in evidenza, sperimentare e definire strumenti di raccordo tra le diverse agenzie territoriali: Istituti scolastici, Rete dei servizi sociali territoriali, Associazioni. Complessivamente, oltre ai beneficiari raggiunti dai laboratori e dallo sportello, le prese in carico integrate su progetti personalizzati complessi sono state una cinquantina.

Quali iniziative, rivolte non solo ai cittadini provenienti da paesi terzi ma all’intera comunità, sono state svolte nell’ambito del progetto?

Purtroppo la dimensione comunitaria, inizialmente progettata per le attività del FAMI LAB’IMPACT, ha dovuto essere rivista e rimodulata a causa della coincidenza del tempo di progetto con lo scoppiare e perdurare dell’emergenza pandemica. Ciò nonostante, nell’estate 2021 e nell’autunno 2022 sono stati realizzati un paio di momenti di focus group e confronto sulle attività di progetto e anche sulle prospettive più ampie dei temi dell’inclusione presso il Punto di Comunità del comune capofila dell’Ambito. Il Punto di Comunità è uno spazio, attivo dal 2018, dove con la presenza costante di un facilitatore vengono offerti servizi di supporto e orientamento alla cittadinanza, in uno spazio di presa in carico informale, in cui servizi, associazioni e liberi cittadini possono farsi portatori di proposte. Uno spazio che garantisce sia un’offerta costante di occasioni socio-ricreative di incontro e relazione, sia un raccordo costante con la rete dei servizi al fine di poter individuare precocemente e re-indirizzare bisogni e problematicità prima che diventino acute.

In che modo si inserisce il lavoro di mediazione interculturale e linguistica?

In questo humus già orientato a operare con figure professionali “ponte” tra territorio e servizi, il cui valore è la promozione di una prossimità relazionale, anche la figura del mediatore arricchisce le équipe multidisciplinari territoriali. Nel progetto il mediatore interviene al bisogno nei diversi luoghi di presa in carico, ma assume un ruolo importante, nel rapporto con gli altri professionisti ai fini di una visione più sistemica del percorso, anche da un punto di vista dei vissuti individuali e dei presupposti culturali.

Il Piano Regionale Lab’Impact promuove il welfare di comunità attraverso la costruzione di partnership tra soggetti pubblici e privati. Qual è il ruolo dei Comuni in questo contesto?

La rete dei partner, qui intendendo anche i fornitori di servizi, di LAB’IMPACT per la Bassa Bresciana Orientale ha visto il supporto principale per la realizzazione delle attività nella cooperativa sociale La Vela. Ruolo principale del partenariato pubblico, composto da tutti e sette i comuni dell’Ambito, è stato quello di coadiuvare la rete locale nelle relazioni con gli Istituti e le Associazioni, e promuovere la visibilità del progetto nei singoli territori. Il territorio coinvolto ha avuto per molti anni una percentuale di cittadini stranieri tra le più alte della provincia di Brescia e di Regione Lombardia. Solo negli ultimi anni questo saldo migratorio è in decremento significativo, mentre resta importante la presenza di giovani di seconda e terza generazione, motivo per il quale i temi dell’inclusione sono ancora centrali, non solo in ottica di supporto e presa in carico, ma anche di promozione e autoaffermazione del ruolo di cittadinanza attiva e protagonismo dei più giovani.

Quali sono i principali punti di forza e le criticità emerse nella gestione della rete territoriale formatasi nell’ambito del progetto FAMI Lab’Impact?

La principale criticità realizzativa di LAB’IMPACT sul territorio della Bassa Bresciana Orientale è stata senza dubbio la concomitanza con l’epidemia covid-19 che ha ostacolato duramente e costretto alla riprogettazione di diverse attività. D’altra parte però, il radicarsi del progetto su un territorio che già aveva avviato percorsi di welfare comunitario e che aveva già un capitale relazionale da mettere a disposizione ha facilitato e, in qualche modo, sopperito alle criticità di contesto.

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