Progetto fami lab impact
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Pubblicato 26 gennaio 2022

Conoscere per integrarsi, si incomincia dalla scuola

di loredana bello

Con il progetto FAMI Lab’impact l'Azienda speciale consortile Isola Bergamasca e Bassa Val San Martino ha rafforzato i servizi rivolti alla popolazione straniera del suo territorio di riferimento e ha implementato percorsi specifici di formazione non solo per gli operatori e gli assistenti sociali, ma anche per il personale docente. Cristina Romanelli dell’Azienda Isola Bergamasca e coordinatrice del progetto regionale Lab’Impact, e Filippo Ferrari dell’Area Progettazione Sociale dell’azienda consortile, ci hanno raccontato in che modo hanno coinvolto il mondo della scuola e gli operatori del sociale: “Con il ciclo di incontri ‘Conoscere per integrarsi’ rivolti ai docenti delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, abbiamo approfondito i temi che riguardano la relazione con l’alunno e la famiglia straniera, strumenti e percorsi di accoglienza a scuola fino a proposte didattiche per la costruzione di un curricolo in chiave interculturale. Il percorso formativo dedicato al personale docente ha visto anche la realizzazione di un dibattito sulle seconde e terze generazioni con il rapper Tommy Kuti, autore del libro Ci rido su, che ha portato la sua esperienza sul senso di appartenenza nei contesti territoriali e sociali”.

In quest’ultimo anno scolastico il Ministero dell’Istruzione ha introdotto le nuove valutazioni per gli studenti.
“Ci siamo chiesti come spiegare questo importante cambiamento anche alle famiglie originarie di altri Paesi. Nell’ambito del progetto Lab’impact, l'Azienda speciale consortile Isola Bergamasca e Bassa Val San Martino ha invitato le famiglie di origine straniera di bambini che frequentano le scuole primaria dell’Isola Bergamasca a partecipare a un incontro di spiegazione delle nuove valutazioni della Scuola Primaria tenuti dai Dirigenti Scolastici. Abbiamo previsto un unico incontro per tutte le scuole per ciascuna delle seguenti lingue: araba, wolof (Senegal), Urdu e Hindi (Pakistan, India), Inglese\broken English (Ghana, Nigeria, Kenya, Sierra Leone, Camerun anglofono, Gambia). Ad ogni incontro era presente un mediatore linguistico al fine di favorire la comprensione dell’importante novità che ha coinvolto insegnanti, alunni e famiglie. Un'iniziativa costruttiva, nella quale è stato spiegato in maniera esaustiva un argomento fondamentale che ha cambiato la modalità di valutazione per la scuola primaria. Con gli incontri è stata posta una preziosa attenzione alla multiculturalità: spesso infatti la non comprensione della lingua italiana diventa un ostacolo e limita il coinvolgimento delle famiglie nell'educazione dei propri figli. In questo contesto, la scuola ha rappresentato un'occasione di crescita non solo per l'alunno ma anche per l'intera famiglia. Gli incontri sono stati organizzati online, trovando quindi una soluzione alle limitazioni poste dall'emergenza sanitaria".

Altro tema al centro della vostra azione formativa è quello della normativa sull’immigrazione.
“La normativa sull’immigrazione è in costante aggiornamento, per questo abbiamo ritenuto necessario dedicare a tutti gli operatori degli uffici comunali interessati un corso formativo sulla nuova normativa in vigore in base alla nuova riformulazione del DL 130/20, convertito in L 173\2020, in tema di cittadinanza, nuove tipologie di permessi di soggiorno (ex art 31 modificato), residenza”.

A partire dalla fine di aprile avete avviato anche un corso di formazione rivolto in particolare agli Assistenti sociali e a tutti gli operatori dei servizi territoriali con utenza di origine straniera.
“Il lavoro con utenza di origine straniera fa sempre più parte dell'attività ordinaria e diventa fondamentale sapersi orientare tra aspetti sociali, psicologici e culturali che coinvolgono le diverse età e provenienze delle persone con cui si lavora. Per questo abbiamo avviato un ciclo di incontri su temi specifici come la puericultura nelle diverse culture, il tema della tutela e quello delle seconde generazioni di origine straniera”.

 

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